I Misteri di Trapani
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
di Nino Pillitteri
Erano passate da quando ero arrivato con il Bus Palermo Trapani. Non era il caso di prendere la macchina visto che non è possibile parcheggiare l'auto a Trapani per le processioni. Seguivo per le viuzze prima una congregazione poi un'altra. L'uscita dalla chiesa della prima Vara era iniziata alle 14.30 del Venerdì Santo. Avevo con me oltre una camera digitale anche una a pellicola. Tra spintoni, strusci e dondolamenti ogni tanto mi prendevo una pausa sul bordo di un marciapiede. Di giorno la temperatura era più che accettabile ma la sera quel venticello di Grecale iniziava a farsi sentire. Forse saranno state le ore 2 di notte e stavo seguendo la Vara della Congregazione delle Maestranze quando i miei occhi incrociano un tipo alto, occhialini, un impermeabile beige. Ogni tanto tira fuori da una delle due tasche una machina che riconosco subito, una Leica. Certo non è da tutti portarsi due leica in tasca. Insomma iniziamo a seguire la processione, uno scatto a quella faccia, le braccia dei fratelli della Maestranza che si stringonono a sopportare l'enorme peso della statua. Il tizio sta dietro di me, poi non lo vedo più. Inquadro e lo ritrovo nell'inquadratura. No non va bene, aspetto.
"Senti, una pausa? Un caffè in quel piccolo bar?" Okay, dice lui con un pollice in alto. Ci presentiamo. Nino. Josef dice lui e sottolinea non ph solo f. Si, la conosco quella faccia, ma certo due e due fanno quattro. Le Leica, sicuramente con obiettivi differenti. Prendiamo il caffè in silenzio ma è quel piccolo ristoro che ti fa apprezzare questi incontri. Josef Koudelka tira fuori dalla tasca un pugno di rullini e li pone sul bancone del Bar. Con un pennarello numera gli ultimi due ed è pronto. Andiamo. Ciao Nino. Ciao Josef.
La processione dei Misteri è una processione religiosa che si svolge a Trapani dal Venerdì al Sabato santo, da oltre 400 anni. L'origine è spagnola e, infatti, ha analogie importanti con le celebrazioni andaluse. La processione, composta da 20 Gruppi Sacri, ha inizio alle 14 del Venerdì santo per concludersi, oltre ventiquattro ore dopo, con una pausa notturna, il Sabato santo. La processione che - oggigiorno - parte dalla Chiesa delle Anime del Purgatorio, percorre le principali vie cittadine. Essa rappresenta una ricostruzione della "Via Crucis". [ da Wikipedia]
Steve McCurry a Roma
Venerdì 3 dicembre presso il Macro Testaccio La Pelanda - a Roma - si è aperta la mostra dedicata al fotografo Steve McCurry. La mostra raccoglie oltre 200 fotografie selezionate dal suo vasto repertorio frutto di oltre 30 anni di straordinaria carriera di fotografo e di reporter. Accanto ad alcune delle icone di McCurry, come il celebre ritratto della ragazza afgana dagli occhi verdi, saranno presentati per la prima volta i lavori più recenti, dal 2009 al 2011: il progetto the last roll con le immagini scattate in giro per il mondo utilizzando l'ultimo rullino prodotto dalla Kodak. Sono presenti anche gli ultimi viaggi in Thailandia e in Birmania con una spettacolare serie di immagini dedicate al Buddismo, un lavoro inedito su Cuba e, nell'anno in cui si festeggia il 150° anniversario, una selezione delle sue "fotografie italiane", omaggio all'Italia frutto dei ripetuti soggiorni effettuati nel corso di quest'anno in varie città e regioni appositamente per questo evento.
Giacomo D'Aguanno
Giacomo è uno di quei fotografi fatti da soli. L'ho conosciuto nel 1985 nel suo piccolo studio usare il banco ottico per foto di aghi da sutura per chirurgia. Già da quelle foto per cataloghi medici aveva sviluppato grandi intuizioni nella fotografia industriale. Luce diffusa da sotto, tovagliette in seta azzurra, set di luci autocostruiti. Da qui è partito insomma per poi dedicarsi al reportage e alla foto pubblicitaria. Velista da stagnone a Marsala e fumatore non abituale di pipa; sfreccia con la sua bici da corsa in città. Finalmente ha deciso di creare un sito tutto suo ed è per questo che voglio proporre di visitare il suo sito http://www.giacomodaguanno.it
Presenta i suoi lavori dedicati a Palermo come Palermomare, la città perduta ed altri. Silenzi, tagli particolari quasi ad occhi chiusi su particolari e dettagli. Parlano le pietre, le nuvole, i vicoli a raccontare la città.