"ALLA FINE VA A CULO …… NON SO SE RENDO L’IDEA”
La fotografia è una forma rappresentativa che sostanzialmente riproduce la realtà, anche se in molteplici forme espressive.
Può tranquillamente fissare i tratti che testimoniano il soggetto in un ritratto, catturare un panorama che ci suggestiona, congelare in un’immagine una scena di vita, creare - anche con l’ausilio della fantasia - immagini irreali che suscitano emozioni.
La sintassi che c’è in ciascuno di noi costruisce e crea ciò che si vuole, ma è altrettanto vero che chi andrà a leggere avrà una sua metodologia, una sua grammatica, una sua proprietà di linguaggio che non sempre coincide.
Insomma, per grandi linee, tutto è riproducibile e ciascuno sarà libero di gradire e interpretare quanto viene proposto.
Fra le branche fotografiche le letture di portfolio hanno un loro specifico spazio che accomuna tanti nella sua pratica complessa.
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Raul Cañibano - Havana, Cuba
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. / 5 2515225 Based in Havana, Cuba
Seven photos, seven stories: Chris Killip on capturing the declining industrial towns of England in the ‘70s and ‘80s
Quando Chris Killip ha deciso di diventare un fotografo all'età di 17 anni, non aveva mai scattato una foto. "Non possedevo una macchina fotografica", ricorda. "Nessuno nella mia famiglia aveva telecamere."
Ma vedere una singola immagine del famoso fotografo francese Henri Cartier-Bresson lo ha convinto che la fotografia era ciò che doveva fare.
"Stavo guardando le foto del Tour de France a Paris Match e mi sono imbattuto in questa foto di Bresson: 'Rue Mouffetard, Paris'", dice Killip, riferendosi all'immagine di Cartier-Bresson del 1954 di un ragazzino vivace che trasporta bottiglie di vino. “Mi ha davvero lasciato perplesso. Perché aveva un tale fascino? Non avrei potuto dire nulla se non che aveva una presa su di me".
Erano gli anni '60 e in quel momento Killip, nato in Inghilterra sull'Isola di Man, rinunciò al sogno di suo padre di imparare la gestione alberghiera e iniziò a fotografare, prima come fotografo di spiaggia in un resort locale, poi come assistente ai fotografi commerciali di Londra. Un fatidico viaggio a New York che includeva una visita alle collezioni fotografiche del Museum of Modern Art lo ha ispirato a scattare foto "per se stesso".
Killip voleva fare arte.
Alla fine, una borsa di studio lo ha portato nell'Inghilterra nordorientale negli anni '70, dove ha iniziato a fotografare le vecchie città che un tempo erano state sede di miniere di carbone e mulini, ma che in quel momento erano in un periodo di forte declino. [ ... ]
BY CAROLINA A. MIRANDA COLUMNIST
JULY 21, 2017 4:50 PM PT