Seven photos, seven stories: Chris Killip on capturing the declining industrial towns of England in the ‘70s and ‘80s
Quando Chris Killip ha deciso di diventare un fotografo all'età di 17 anni, non aveva mai scattato una foto. "Non possedevo una macchina fotografica", ricorda. "Nessuno nella mia famiglia aveva telecamere."
Ma vedere una singola immagine del famoso fotografo francese Henri Cartier-Bresson lo ha convinto che la fotografia era ciò che doveva fare.
"Stavo guardando le foto del Tour de France a Paris Match e mi sono imbattuto in questa foto di Bresson: 'Rue Mouffetard, Paris'", dice Killip, riferendosi all'immagine di Cartier-Bresson del 1954 di un ragazzino vivace che trasporta bottiglie di vino. “Mi ha davvero lasciato perplesso. Perché aveva un tale fascino? Non avrei potuto dire nulla se non che aveva una presa su di me".
Erano gli anni '60 e in quel momento Killip, nato in Inghilterra sull'Isola di Man, rinunciò al sogno di suo padre di imparare la gestione alberghiera e iniziò a fotografare, prima come fotografo di spiaggia in un resort locale, poi come assistente ai fotografi commerciali di Londra. Un fatidico viaggio a New York che includeva una visita alle collezioni fotografiche del Museum of Modern Art lo ha ispirato a scattare foto "per se stesso".
Killip voleva fare arte.
Alla fine, una borsa di studio lo ha portato nell'Inghilterra nordorientale negli anni '70, dove ha iniziato a fotografare le vecchie città che un tempo erano state sede di miniere di carbone e mulini, ma che in quel momento erano in un periodo di forte declino. [ ... ]
BY CAROLINA A. MIRANDA COLUMNIST
JULY 21, 2017 4:50 PM PT
Continente Sicilia, incontro con Franco Zecchin
VENERDÌ 5 MARZO 2021 DALLE ORE 21:00
in diretta facebook l’Associazione Culturale 36° Fotogramma, in collaborazione con Palazzo Ducale – Fondazione per la Cultura, presenta il libro fotografico “Continente Sicilia” (Ed. Postcart).
Con l’Autore Franco Zecchin sarà collegato l’Editore Claudio Corrivetti.
Coordina Federico Montaldo
Il libro
La più estesa regione d’Italia, la Sicilia è anche la più grande delle isole del Mediterraneo, definite da Fernand Braudel come dei “continenti in miniatura”. Dal 1975 al 1994, Franco Zecchin ha fotografato la Sicilia, negli anni della guerra di mafia, dell’impegno civile e delle proteste. La prospettiva che propone questo volume è antitetica a quella di un’insularità marginale e bloccata nella sua unicità, rassegnata a subire l’oppressione del potere mafioso e incapace di reagire agli stimoli dell’attualità globale. Luogo d’origine della mafia ma anche dell’antimafia, la Sicilia è uno spazio di sperimentazione politica e sociale, aperto sul resto del mondo.
Franco Zecchin
Nato nel 1953 a Milano, nel 1975 si trasferisce a Palermo, dove diventa fotografo professionista, lavorando sulla mafia, la corruzione politica e le condizioni sociali in Sicilia. Nel 1977, con Letizia Battaglia, crea il primo Centro Culturale per la Fotografia situato nel Sud Italia e, nel 1980, è tra i fondatori del Centro di Documentazione contro la Mafia “G. Impastato”. Fa teatro e realizza film all’interno dell’ospedale psichiatrico di Palermo. Dal 1987 è direttore responsabile del mensile di cultura e politica “Grandevù” edito a Palermo.
Nel 1988 diventa membro “nominé” dell’agenzia Magnum. Il lavoro svolto in Sicilia tra il 1975 e il 1993, caratterizzato dall’impegno sociale, è riconosciuto a livello internazionale. Tra il 1989 e il 1991 conduce un’inchiesta fotografica sui rapporti tra inquinamento industriale e salute pubblica in Slesia (Polonia). Nel 1991 inizia una ricerca fotografica sul nomadismo e l’uso delle risorse ambientali lavorando per alcuni anni su una decina di società in diverse parti del mondo. Oggi vive e lavora a Marsiglia dove, insieme alle attività di formazione alla fotografia, continua a esplorare il rapporto tra appropriazione del territorio e pratiche sociali attraverso la fotografia. Le sue foto fanno parte delle collezioni dell’International Museum of Photography di Rochester, del MOMA di New York e della Maison Européenne de la Photographie a Parigi.
Per collegarsi: https://www.facebook.com/36fotogramma/
Arvis Palermo: "Mario Giacomelli raccontato da Pippo Pappalardo"
Non c’erano dubbi che il racconto di Mario Giacomelli fatto da Pippo Pappalardo sarebbe stato un successo. Del resto la ricca miscellanea di critica fotografica, aneddotiche ed esperienze direttamente vissute dal relatore con l’artista, non poteva che affascinare tutti gli appassionati di fotografia che hanno potuto assistere alla diretta in streaming organizzata dall’ARVIS di Palermo. In genere, quando si parla di Mario Giacomelli ci si rifà alle foto dei pretini o alle foto di Scanno, ma l’ampia esposizione di Pappalardo ha raccontato della dirompente irruzione dell’artista nel panorama fotografico del periodo e della lenta e complessa evoluzione della sua fotografia nel tempo.
Montaggio: Salvatore Clemente
Dario De Dominicis, Tony Gentile, Stefano Mirabella, Fabio Moscatelli, Angelo Turetta
IN VIAGGIO CON...
PONTICELLO EXPO 2 LUG - 30 SET • a t t r a v e r s a m e n t i •
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Ponticello - Vicolo Viola 2 - Palermo
Lorella Aiosa Gregorio Bertolini Patrizia BluetteBognanni Toti Clemente Salvo Cristaudo Paolo de Figueroa Lucio Ganci Tony Gentile Victoria Herranz Ornella Mazzola Girolamo Perna Nino Pillitteri Marco Raneli Fabio Savagnone Giusy Tarantino #fotodocumentaristica #fotobiancoenero #palermo #reportage #paesaggismo #streetphotography
Audacia e sensualità negli scatti di Emanuele Ferrari
https://www.collater.al/emanuele-ferrari-imagenation-milan-intervista/
UNA FOTO, UNA STORIA: 8 minuti con Tony Gentile
UNA FOTO, UNA STORIA, 8 minuti con Tony Gentile. Intervista di Giorgio Cosulich.
Il fotografo Tony Gentile ha scelto per noi una fotografia che rispecchia il nostro presente e ci racconta la storia che c'è dietro. http://www.tonygentile.it/
Giorgio Cosulich è un fotografo professionista ed un coach fotografico.
https://www.photocoach.it/ :: https://www.giorgiocosulich.com/
Incontri virtuali tra fotoamatori mar-apr 2020
marzo- aprile 2020: Dal provvedimento di lock down annunciato dal Primo Ministro Conte, la nostra Associazione AeffeAdi Palermo ha dovuto chiudere la sede dove a cadenza settimanale si tengono gli incontri. Dopo un paio di settimane abbiamo avuto l'idea di Incontri virtuali tra fotoamatori[ articolo link clic qui ]
Per non trascurare la propria passione per l'immagine fissa, una trentina di fotoamatori hanno aderito all'iniziativa lanciata dal fotografo palermitano Nino Pillitteri che, ricorrendo alle nuove tecnologie, ha organizzato un breve ciclo di appuntamenti in videoconferenza. Incontri virtuali tra fotoamatori. [ leggi articolo ]
Organizzazione di un Ciclo di videoconferenze con:
Tony Gentile - incontro con l'autore http://www.tonygentile.it/
Daniela Sidari - Lettura di un portfolio fotografico http://www.fiaf.net/didattica/daniela-sidari/
Giancarlo Torresani - Dalla immagine singola al portfolio http://www.fotologie.it/torresani.html
Nuccia Cammara - #iorestoacasa 5 foto Una riflessione per immagini http://www.nucciacammara.it/
Attilio Lauria - Psicopatologia della vita quotidiana - #cronachequaranteniche http://www.fiaf.net/didattica/attilio-lauria/
Fabio Savagnone - incontro con l'autore - http://www.fabiosavagnone.com/
Giovanni Cerami
Giovanni Cerami è nato e vive a Palermo. Con la sua città ha un rapporto conflittuale poiché afferma di essere sempre in bilico tra l'amore per le proprie radici e la voglia di liberarsene come fossero catene. Forse per questa singolare miscela di sentimenti Palermo è molto presente nei suoi scatti realizzati con una Nikon D750.
Dopo gli suoi studi tecnici, Giovanni ha cominciato a lavorare in una grande azienda metalmeccanica dove ha conosciuto Oreste, un collega che gli ha aperto le porte della fotografia. Siamo alla fine degli anni ottanta. Giovanni aveva sempre pensato che fare fotografia fosse il risultato un po' asettico di conoscenze tecniche associate ad un certo gusto per l’ inquadratura. Grazie al collega un po' bizzarro cambia idea e scopre che dietro ogni immagine si nasconde un mondo fatto di passione e cultura. Impara dalle parole Henri Cartier Bresson che le foto si fanno “allineando testa, occhi e cuore” e che se questa operazione riesce << si possono trasmettere emozioni molto forti cosi come avviene con la poesia >>. Ama la Street ma pratica molti altri generi e ogni volta che intraprende una delle sue esperienze fotografiche, parte sempre dalle suggestioni ricevute dal lavoro di qualche grande fotografo. Affina la tecnica ben sapendo che ciò che davvero conta è mettere insieme inquadratura e rapporto con il soggetto rappresentato.
<< Ho l’ impressione che in ciascuna delle mie immagini ci sia una frase che ho letto in un libro, qualche nota di una canzone che amo, un po' delle esperienze che ho vissuto>> racconta.
I riferimenti di Giovanni rappresentano il meglio della fotografia: Sebastiao Salgado, Josef Koudelka, Steve McCurry e William Klein, comunque << Chi più di ogni altro ha avvicinato la fotografia alla poesia è stato, secondo me, Ernst Haas, che era un uomo strepitoso. Ecco, io mi propongo di suscitare curiosità ma soprattutto dare emozioni, sensazioni e la fotografia è il mezzo che preferisco. Se qualche volta ci sarò riuscito significa che ne è valsa la pena fotografare e continuare a farlo, trovando per ogni lavoro stimoli sempre nuovi>> .